giovedì 28 febbraio 2013

BONUS NIDO E BABY-SITTER




Cambia la formula del bonus bebè che si era configurato fino a ora come una cifra simbolica elargita a chiunque avesse avuto un figlio entro l'anno.
Con la Riforma del Lavoro del Ministro Fornero, invece, per il prossimo triennio ad avere diritto a un indennizzo sono solo le mamme che scelgono di tornare a lavorare dopo i mesi della maternità obbligatoria.
Per loro, per un intero semestre e, comunque, entro il compimento del primo anno del bambino, 300 euro netti al mese, da richiedere in alternativa al congedo facoltativo, spendibili per la retta del nido o per la baby-sitter.
Nel primo caso, l'INPS verserà direttamente la quota alla struttura lasciando ai genitori l'onere di completare il pagamento. Nel secondo caso, la famiglia avrà l'obbligo di dimostrare che il bambino è effettivamente affidato a una tata durante le ore lavorative della mamma.
Obiettivo della riforma quello di sostenere il lavoro femminile a fronte di un dato che vede il 24% delle donne rinunciare al posto di lavoro dopo la nascita del figlio.
La stessa normativa prevede che anche i padri abbiano diritto a un giorno di paternità obbligatoria e due giorni di congedo facoltativo alternativi, però, questi ultimi a quelli richiesti dalla madre.
Una piccola rivoluzione culturale (è la prima volta che in Italia si sente parlare di 'paternità obbligatoria') che ha lasciato, però, scontenti tutti dati i pochi giorni concessi al padre a sostegno della famiglia.

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